Georges Braque – Citrons (1939)
Citrons (1939) di Georges Braque, co-fondatore del Cubismo con Picasso: natura morta densa e poetica, rara e ricercata in un mercato in forte crescita.

C’è una forma di bellezza che non grida, che non cerca di stupire con effetti vistosi, ma che si impone con il tempo, con la densità della sua presenza. È la bellezza che abita le opere di Georges Braque, e Citrons (1939) ne è uno degli esempi più alti. In questo piccolo ma straordinario olio su tela, l’artista francese — co-fondatore del Cubismo e tra i grandi innovatori del XX secolo — distilla la sua ricerca pittorica in una composizione silenziosa, poetica e potentemente materica.
Il linguaggio maturo di Braque
Alla fine degli anni Trenta, Braque si è ormai allontanato dalle scomposizioni analitiche del Cubismo dei primi anni. La sua pittura si fa più intima, più lenta. Le nature morte diventano il centro della sua ricerca, un luogo dove poter meditare sulla forma, sul tempo, sulla luce. In Citrons, due limoni — accompagnati da rami e foglie — si stagliano su uno sfondo scuro e profondo, quasi teatrale. Nulla è superfluo. Ogni elemento è calibrato con una precisione assoluta.
La matericità della pennellata, densa e quasi scultorea, dà corpo agli oggetti raffigurati. Il giallo vibrante dei limoni crea un contrasto diretto con i toni terrosi del fondo, generando un senso di tridimensionalità che avvicina la pittura alla scultura. In questo equilibrio di volumi, luci e superfici, Braque ci invita a vedere il quotidiano come eterno, il semplice come assoluto.
Un simbolismo silenzioso
Il soggetto — i limoni — è solo in apparenza banale. In realtà, Braque sceglie spesso oggetti comuni, volutamente privi di aura mitica, per farne icone senza tempo. La sua pittura non vuole raccontare, ma evocare. Non narra storie, ma costruisce presenze. In Citrons, il realismo è superato da una tensione poetica: ciò che vediamo non è solo un frutto, ma una forma luminosa che abita lo spazio.
Questa capacità di trasformare l’ordinario in assoluto è ciò che rende l’opera ancora oggi attuale, vibrante, intensa.
Provenienza d’eccezione
Citrons vanta una provenienza prestigiosa:
- La galleria Paul Rosenberg & Co., tra le più importanti del XX secolo e legata ai principali maestri dell’arte moderna, tra cui Picasso e lo stesso Braque.
- Una collezione privata italiana, testimonianza della continuità del suo valore nel tempo.
Inoltre, l’opera è registrata nel catalogo ragionato di Nicole S. Mangin (1961), riferimento fondamentale per l’autenticità e la tracciabilità delle opere di Braque.
Un’opera rara, in un mercato in crescita
Il mercato di Georges Braque ha conosciuto un incremento del +56% negli ultimi tre anni, con una domanda sempre più concentrata sulle sue nature morte del periodo maturo. Opere comparabili a Citrons hanno raggiunto risultati di grande rilievo:
- Les Citrons (1955) , venduto da Christie’s nel 2021 per 279.492€.
- Les Citrons (1952), battuto da Grisebach nel 2022 per 290.000€.
Questi dati non solo confermano il trend positivo, ma mostrano come opere simili siano riconosciute e premiate per la loro qualità, rarità e potenza visiva.
Perché collezionare Citrons oggi
Acquistare Citrons non significa solo possedere un dipinto: significa entrare in dialogo con un momento fondamentale della pittura europea del Novecento, e con uno dei suoi massimi protagonisti. È un’opera che unisce rigore formale, profondità intellettuale e valore di mercato, rendendola un’aggiunta ideale a collezioni di alto profilo, sia private che museali.
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