Tiffany & Co: Dalla Quinta Strada alle Collaborazioni da Collezione
Dai diamanti di Audrey Hepburn alle collaborazioni con Rolex, Nike e AP: scopri come Tiffany è diventata un’icona globale anche nel mondo del collezionismo, con edizioni limitate ricercatissime e prezzi in costante crescita.

Una storia di eleganza e innovazione lunga quasi due secoli
Fondata nel 1837 a New York da Charles Lewis Tiffany come negozio di cancelleria e articoli di lusso, Tiffany & Co. si trasforma rapidamente in un punto di riferimento mondiale per la gioielleria d’alta gamma, grazie a una visione pionieristica del lusso, all’eccellenza dei materiali e a un’estetica pulita e riconoscibile. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Tiffany consolida il proprio prestigio partecipando alle grandi esposizioni internazionali e diventando fornitore ufficiale di gioielli per famiglie reali europee e star di Hollywood, imprimendo il proprio stile nell’immaginario collettivo globale.
Dal leggendario diamante giallo da 128 carati al celebre Blue Box, ogni dettaglio della maison racconta una visione di raffinatezza e innovazione. Il celebre "Tiffany Blue" e l’iconico packaging trasformano ogni acquisto in un rituale di eleganza, mentre la sede sulla Fifth Avenue diventa un simbolo del sogno americano anche grazie all’indimenticabile scena di Audrey Hepburn in "Colazione da Tiffany" (1961).
Collaborazioni e cultura pop: Tiffany riscrive le regole del collezionismo
Negli ultimi anni, Tiffany & Co. ha ridefinito i confini della propria identità, affacciandosi al mondo della moda, dello streetwear, dell’orologeria e dell’arte contemporanea con collaborazioni diventate immediatamente oggetti da collezione. Ogni partnership è stata concepita per unire heritage e visione contemporanea, creando pezzi in edizione limitata che hanno conquistato aste, piattaforme di reselling e collezionisti globali.
Nel 2023, la collaborazione con Nike ha dato vita alle Air Force 1 “1837” x Tiffany & Co., distribuite in soli 1.837 esemplari: un riferimento diretto all’anno di fondazione del brand. Con un retail price di circa 400 dollari, il modello ha superato i 3.000 euro nel mercato secondario, stabilizzandosi tra le sneaker più performanti su StockX e Sotheby’s.
Il settore orologiero ha visto collaborazioni storiche e iconiche. La partnership con Patek Philippe ha prodotto quadranti "Tiffany Blue" esclusivi, culminando con il Nautilus Ref. 5711 “Tiffany & Co.” del 2021. Limitato a 170 esemplari, il primo è stato battuto da Phillips per oltre 6,5 milioni di dollari. Anche Rolex, tra gli anni ’50 e ’90, ha co-firmato modelli oggi ricercatissimi come il GMT-Master 1675 e il Submariner 1680, con prezzi in asta che superano regolarmente le sei cifre.
Audemars Piguet ha contribuito con rarissimi Royal Oak destinati al mercato americano, caratterizzati dalla doppia firma Tiffany, diventati simboli di esclusività tra gli appassionati di orologeria.
Tiffany ha lasciato un’impronta anche nella moda: la collaborazione con Fendi per il 25° anniversario della Baguette ha dato vita a una versione in argento sterling realizzata nel laboratorio Tiffany del Rhode Island, proposta oggi a oltre 10.000 euro. I modelli in pelle con dettagli in argento, in base a condizioni e rarità, oscillano tra i 5.000 e i 10.000 euro.
Nella sfera artistica, le collaborazioni con Daniel Arsham e Supreme hanno consolidato il profilo culturale della maison. Le capsule reinterpretano icone Tiffany in chiave contemporanea: dalla linea "Return to Supreme" andata sold-out in pochi minuti, alle sculture Arsham vendute per oltre 20.000 euro. Anche la collezione con Pokémon, ibrido tra pop culture e alta gioielleria, ha riscosso successo immediato tra i collezionisti.
Tiffany alle aste: tra gioielli, oggetti vintage e record internazionali
Tiffany si è affermata come uno dei brand più ambiti non solo nell’alta gioielleria, ma anche nel collezionismo contemporaneo. Nel 2022, una collana con diamanti firmata Tiffany è stata venduta da Sotheby’s per oltre 3 milioni di dollari, mentre un bracciale Art Déco del 1930 ha raggiunto circa 850.000 euro. Tra le collezioni più ricercate spicca la linea “Schlumberger”, con pezzi che superano spesso il milione.
Anche oggetti meno convenzionali – come scatole vintage, argenti e le celebri vetrine natalizie – compaiono regolarmente nelle aste di Christie’s e Bonhams. L’edizione limitata delle Nike x Tiffany, lanciata nel 2023, è andata sold out in poche ore e oggi figura tra le sneaker più performanti sul mercato secondario.
I gioielli d’archivio degli anni ’50 e ’60, soprattutto quelli firmati da Jean Schlumberger o Elsa Peretti, continuano a salire di valore. Alcuni modelli di Peretti, un tempo accessibili, oggi superano i 40.000 euro. Ma è proprio il mondo delle recenti collaborazioni a rappresentare la nuova frontiera del collezionismo: produzioni limitatissime, storytelling potente e un’identità di marca solidissima. Tiffany ha saputo creare una categoria a sé di collectible items, capace di spaziare con disinvoltura tra moda, orologeria, streetwear e arte contemporanea.
Perché collezionare Tiffany oggi
Collezionare Tiffany significa avvicinarsi a una delle storie più longeve e coerenti del mondo del lusso. La maison ha saputo unire estetica, heritage e una continua capacità di innovazione, diventando un ponte tra passato e futuro. I suoi oggetti raccontano non solo una storia di artigianato e bellezza, ma anche di cultura e costume, come dimostra il successo delle collaborazioni con artisti e brand iconici. In un’epoca in cui il confine tra arte, moda e lusso è sempre più sfumato, Tiffany si conferma un pilastro del collezionismo internazionale.
Collezionare Tiffany oggi significa entrare in contatto con un marchio capace di reinventarsi senza perdere la propria identità. Le sue collaborazioni iconiche e i pezzi da collezione continuano a scrivere nuove pagine nella storia del lusso globale. Su Collecto, selezioniamo le edizioni più ambite per offrire accesso a chi vuole fare parte di questa storia. Perché Tiffany non è solo un marchio: è un simbolo.