I principali errori da evitare quando si acquista un distillato da collezione

Comprare un whisky da collezione può essere un’esperienza entusiasmante, ma anche rischiosa. Il mercato è pieno di insidie e l’inesperienza può portare a errori costosi. Ecco gli sbagli più comuni che i collezionisti — soprattutto i meno esperti — dovrebbero assolutamente evitare.

Fidarsi di fonti non verificate

Il primo errore è affidarsi a venditori privi di credibilità. Marketplace non specializzati, aste online senza certificazione o annunci sui social possono nascondere repliche, bottiglie manipolate o condizioni compromesse. Sempre meglio rivolgersi a dealer specializzati, case d’asta o piattaforme certificate.

Non controllare lo stato del packaging

Nel collezionismo, la confezione vale quasi quanto il contenuto. Una bottiglia con cofanetto rovinato, etichetta staccata o sigillo danneggiato perde gran parte del suo valore. Verifica sempre foto dettagliate e, se possibile, richiedi un video della bottiglia.

Ignorare il livello del liquido

Il livello del liquido nella bottiglia — il cosiddetto ullage — è fondamentale. Se il livello è troppo basso, significa che parte del contenuto si è evaporato. Questo può indicare un tappo difettoso o una conservazione errata. Il livello ideale è sotto il collo della bottiglia (high shoulder o better).

Confondere whisky rari con whisky da supermarket

Alcune etichette famose esistono in versioni “commerciali” e in edizioni limitate. Non basta leggere "Macallan", "Glenlivet" o "Ardbeg": bisogna capire se si tratta di una release standard o di una bottiglia con tiratura ridotta, single cask, vintage, o firmata da un imbottigliatore prestigioso.

Farsi attrarre solo dal design

Confezioni lussuose e bottiglie scenografiche sono sempre più comuni, ma l’estetica non è garanzia di valore collezionistico. Verifica sempre le informazioni tecniche: età, distilleria, cask, grado alcolico, tracciabilità.